Chiesa madre di San Nicola Magno

Una rilassante passeggiata per le viuzze di Salve, senz’altro porterà fino alla chiesa parrocchiale, costruzione presente fin dal VI secolo, anche se solo un millennio dopo cominciarono i lavori di ampliamento, data la crescita della popolazione.
Alla fine del 1600 vennero costruiti il campanile (in seguito distrutto da un incendio, e poi ricostruito), e la torretta per l’orologio e fu iniziata la costruzione del Cappellone di S. Antonio da Padova , oggi Altare del Crocefisso.

Le antiche statue in pietra leccese sull’ altare di San Nicola raffiguranti S.Nicola, S.Sebastiano, S.Rocco e la Madonna vennero sostituite in seguito con delle altre realizzate in cartapesta. La statua di San Nicola, ha come emblema il bastone pastorale (simbolo del vescovato) e tre sacchetti di monete (o anche tre palle d’oro) in relazione alla leggenda di una dote concessa a tre fanciulle che altrimenti sarebbero state avviate alla prosituzione dal padre povero.

San Nicola Magno, noto anche come san Nicola di Myra e san Niccolò, vissuto nel 300 d.c. ed eletto vescovo, difendeva la fede cristiana in un momento storico particolarmente ostile, e si dimostrò buono e tollerante verso i deboli e i perseguitati. Si racconta che resuscitò tre bambini che un macellaio aveva ucciso, e per questo episodio San Nicola è venerato come protettore dei bambini. Il santo oggi è patrono anche dei mercanti e commercianti e per questo la sua effigie figura nello stemma della Camera di Commercio di Bari.

Di fronte alla chiesa matrice, sorge una Colonna votiva costituita da un alto basamento e sormontato da un capitello. Sorregge una statua di San Nicola nell’atto di benedire.

Sul presbiterio della chiesa c’è una maestosa statua in pietra leccese realizzata ai primi del ‘600 che raffigura un cristo flagellato; era stata spostata in una cappella di campagna, e poi rubata; ritrovata, è stata riportata in chiesa.

Entrando nella chiesa, al centro della parete di fondo dell’abside, si vede un meraviglioso e suggestivo crocefisso ligneo che sorprende con la sua indiscutibile bellezza anche se dalle dimensioni ridotte. Anche la statua in legno della Madonna del Rosario è degna di una nota particolare; proviene da Venezia o forse da Napoli.

Da ammirare con particolare attenzione, è il maestoso organo in legno di Tommaso Mauro, con cassa, di forma rettangolare, e numerose decorazioni. Di recente è stato restaurato e mostra 393 canne metalliche tutte martellate a mano: è l’organo funzionante più antico della Puglia e fra i più antichi d’Italia.